20 marzo 2018
Il decreto legge 20 febbraio 2017 n. 14, convertito con legge n.48/2017 ha introdotto disposizioni urgenti in materia di sicurezza urbana delle città 1.
L’art. 4 della nuova legge definisce sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire attraverso interventi di riqualificazione, anche urbanistica, sociale e culturale, e recupero delle aree o dei siti degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, la promozione della cultura del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile, cui concorrono prioritariamente, anche con interventi integrati, lo Stato, le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali, nel rispetto delle rispettive competenze e funzioni.
Si tratta di un modo nuovo per affrontare un problema vecchio che purtroppo in questi ultimi anni è aumentato notevolmente estendendosi anche a città di provincia dove un tempo la vita scorreva tranquilla ed assumendo aspetti talora molto preoccupanti.
Peraltro la Regione Emilia e Romagna sin dal 2003 2 aveva approvato una normativa sul sistema di Sicurezza urbana in base al quale molte città deliberarono una serie di azioni volte al conseguimento di una ordinata e civile convivenza nelle città e nel territorio regionale.
Il problema della sicurezza è comunque da tempo diffuso in tutta Europa, per cui nel novembre dell’anno 2006 si era tenuta a Saragozza la prima Conferenza del Forum europeo della sicurezza urbana, al termine della quale era stato redatto un Manifesto che all’art.1 stabilisce: «La sicurezza urbana è un bene comune essenziale, indissociabile da altri beni comuni, quali l’inclusione sociale, il diritto al lavoro, alla salute, all’educazione e alla cultura…».
Secondo Amato 3 «La sicurezza c’è, se i cittadini si sentono sicuri nelle case, nelle strade, nei negozi della città dove vivono, ma ad assicurarla…non concorrono soltanto le forze dell’ordine che presidiano le strade, concorrono altresì la conformazione dei quartieri, la conformazione e la struttura degli edifici, i caratteri della rete viaria, l’illuminazione stessa delle strade, la dotazione di telecamere e molte altre cose, grazie alle quali il reato lo si può prima prevenire e poi reprimere grazie alla scoperta dei suoi autori».
In questi ultimi anni il problema della sicurezza urbana si è andato ampliando e spostando sempre più verso il contrasto alle infiltrazioni della malavita organizzata nella società e nelle Pubbliche amministrazioni 4.
Si tratta di un nuovo terreno di battaglia che comporta un impegno civile maggiore e in merito al quale non sembra che molti amministratori pongano adeguata attenzione.
«Le città sono contesti locali in cui si scaricano emergenze di dimensione globale. Esse sono sottoposte all’onda d’urto delle illegalità, delle devianze, delle micro e macro–delinquenze, e sembrerebbe che facciano fatica a dare risposte adeguate, in termini di prevenzione e di contrasto, alla domanda di sicurezza dei cittadini» 5.
La legislazione vigente anche prima dell’entrata in vigore del citato D.L. 14/2017 metteva a disposizione dei Sindaci numerosi strumenti per prevenire questi fenomeni.
In particolare in base al Testo Unico degli Enti Locali (d’ora in avanti TUEL) il Sindaco sovrintende 6 :
a) all’emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalla legge e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica;
b) allo svolgimento delle funzioni affidategli dalla legge in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria;
c) alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, informandone preventivamente il Prefetto.
In casi di emergenza connessi con il traffico o con l’inquinamento, ovvero per motivi di sicurezza urbana, il Sindaco può modificare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, d’intesa con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, gli orari di apertura degli uffici pubblici localizzati nel territorio.
Il Sindaco deve intervenire per prevenire e contrastare:
a) le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all’abuso di alcool;
b) le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento del patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana;
c) l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b);
d) le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico;
e) i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l’accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, turbando gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la loro fruizione o che ne rendono difficoltoso o pericoloso l’accesso.
Anche grazie al ruolo svolto dalla stampa è cresciuta notevolmente l’attenzione verso queste tematiche, ma il percorso è molto lungo ed occorre l’impegno di tutti i livelli della Pubblica Amministrazione.
La riforma del Titolo V della Parte seconda della Costituzione del 2001 ha introdotto un nuovo concetto, quello della sussidiarietà, che consiste nell’attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni amministrative agli enti locali, affidandone le responsabilità alle autorità territorialmente e funzionalmente più vicine ai cittadini.
Il diritto alla sicurezza ed alla qualità della vita urbana costituisce oggi una priorità che richiede, a fronte di problematiche complesse, l’azione congiunta e sinergica di più livelli di governo; proprio nell’ambito del rapporto di collaborazione tra Stato e enti locali è stato avviato un progetto denominato “Patti per la sicurezza” che consiste in: più fondi, più uomini, azioni mirate per la sicurezza, interventi per affrontare la questione dei rom, misure anticontraffazione, contrasto allo sfruttamento della prostituzione e all’abusivismo commerciale.
La nuova legge stabilisce che occorre l’azione congiunta di più livelli di governo, nell’ambito delle responsabilità di ciascuno, nonché la promozione di interventi per rendere effettivo il diritto alla sicurezza.
Spesso si registra uno stretto legame tra il disagio sociale, il degrado dei comportamenti civili e alcuni fenomeni di maggiore pericolosità e allarme, che ledono il diritto alla sicurezza, soprattutto nelle fasce deboli della popolazione.
Per questo vanno progressivamente eliminate nelle città le aree di degrado e di illegalità e, ferma restando la competenza delle Autorità di Pubblica Sicurezza, va ottimizzata l’integrazione con la polizia locale.
In particolare, la legge afferma che concorrono alla promozione della sicurezza integrata gli interventi per la riqualificazione urbana e per la sicurezza nelle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia finanziati con il fondo di cui all’articolo 1, comma 140, della legge n. 232/2016.
L’art. 5 della medesima legge prevede che con appositi Patti sottoscritti a livello locale, nel rispetto di linee guida adottate, su proposta del Ministro dell’interno, con accordo sancito in sede di Conferenza Stato‐città e autonomie locali, possono essere individuati, in relazione alla specificità dei contesti, interventi per la sicurezza urbana, tenuto conto anche delle esigenze delle aree rurali confinanti con il territorio urbano al fine di perseguire prioritariamente i seguenti obiettivi:
- Prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente interessate da fenomeni di degrado, anche coinvolgendo, mediante appositi accordi, le reti territoriali di volontari per la tutela e la salvaguardia dell’arredo urbano, delle aree verdi e dei parchi cittadini e favorendo l’impiego delle forze di polizia per far fronte ad esigenze straordinarie di controllo del territorio, nonché attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza;
- Promozione e tutela della legalità, anche mediante mirate iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita, compresi l’occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati, nonché la prevenzione di altri fenomeni che comunque comportino turbativa del libero utilizzo degli spazi pubblici;
- Promozione e rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione inter-istituzionale tra le amministrazioni competenti, finalizzate a coadiuvare l’ente locale nell’individuazione di aree urbane su cui insistono plessi scolastici e sedi universitarie, musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura o comunque interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico, da sottoporre a particolare tutela;
- Promozione dell’inclusione, della protezione e dellasolidarietà sociale mediante azioni e progetti per l’eliminazione di fattori di marginalità anche valorizzando la collaborazione con enti o associazioni operanti nel privato sociale, in coerenza con le finalità del Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
- Ampliamento del potere di adozione di ordinanze contingibili e urgenti già previsto dall’art. 50 in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, anche intervenendo in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche;
- Adozione di specifici regolamenti sul decoro urbano;
- Emanazione inqualità di ufficiale di Governo di provvedimenti diretti a tutelare l’integrità fisica della popolazione e a prevenire e contrastare l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di persone, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili, ovvero che riguardino fenomeni di abusivismo, quale l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti.
- Aumentare la vivibilità nei territori del Comune;
- Prevenire e contrastare il degrado urbano, i fenomeni di inciviltà e violazioni della legalità, con particolare attenzione verso le fasce giovanili, i fenomeni di violenza di genere, la scarsa percezione di sicurezza da parte degli anziani;
- Formare il personale per metterlo in grado di affrontare e di prevenire questo problema in tutti i Servizi;
- Incrementare nei cittadini la percezione di prossimità delle istituzioni;
- Implementare il concetto di città-comunità, in cui sia possibile sviluppare capitale sociale;
- Incentivare e sostenere azioni innovative.
- Safety: sono le misure strutturali a salvaguardia dell’incolumità delle persone che devono essere verificate da parte degli organizzatori e dei Comuni e senza le quali non è possibile consentire lo svolgimento di alcuna manifestazione. I Sindaci dovranno valutare le aree, la rilevazione numerica ai varchi d’accesso fino all’esaurimento della capacità ricettiva, prevedere percorsi separati per il deflusso del pubblico con indicazione dei varchi e adottare tutti i provvedimenti di loro competenza per vietare la vendita di alcolici e di bevande in vetro, ecc.;
- Security: sono i servizi di ordine e sicurezza pubblica affidati alla Questura che prevedono la partecipazione delle Forze dell’ordine per mappare la videosorveglianza al fine di collegarla con la sala operativa, svolgere una intensa attività di prevenzione sul territorio, svolgere controlli e bonifiche nei luoghi a rischio;
- Previsione di un’adeguata protezione nelle aree interessate dall’evento, attuando attenti controlli con frequenti ed accurate ispezioni e verifiche, soprattutto nei luoghi in cui più facilmente possono essere celate insidie, mediante l’ausilio di personale specializzato di adeguate attrezzature tecnologiche;
- Individuazione di nuove aree di rispetto e pre-filtraggio, al fine di realizzare i controlli sulle persone, valutando se possibile l’adozione di impedimenti, anche fisici, all’accesso di veicoli alle aree pedonali;
- Opportuna sensibilizzazione degli operatori impiegati nei vari servizi, affinché mantengano un elevato e costante livello di attenzione e professionalità, con appropriate ed adeguate misure di autotutela, specie a salvaguardia della propria ed altrui incolumità.
- L'autore ha firmato il «Manuale per un consigliere comunale di opposizione», il «Il Sindaco di tutti», «Utopia di un Comune e come realizzarla», «Abbecedario comunale» e molti altri saggi.
- Legge regionale n. 24 del 2003
- G.AMATO, prefazione a A.PAINO, La sicurezza urbana, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2010
- Il fatto è stato denunciato più volte sia dal Procuratore Generale della Corte dei Conti che dal Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione
- F. Zanonato, Sindaco di Padova dal 1993 al 1999 e dal 2013 al 2014
- F. BRUGNOLA, Il Diritto alla sicurezza urbana, in AA.VV. Piccolo sussidiario del buon governo: appunti, dispense e materiali per la formazione, Herald Editore, Roma 2011
- Consiglio di Stato, Sez. II n. 3323/2015
- Pubblicata sulla G.U. n. 184/2016
- L Montanari, Il Sindaco di notte, La Repubblica, pag. 30 del 30 marzo 2016
- ROCCARI, Sicurezza urbana, analisi del legame tra ambiente costruito e criminalità, Exeo Editore, Padova, 2011, pag.96
- CENSIS I nuovi termini della coesione sociale: un mese di sociale, Franco Angeli, Milano, 2003, passim
- A.GALDI, F.PIZZETTI, I Sindaci e la sicurezza urbana. Le ordinanze sindacali e i loro effetti, Donzelli Editore, Roma, 2012, pag.74