25 agosto 1989, l’omicidio di Jerry Masslo in "Articolo 1. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro sfruttato"

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26 agosto 2022

“Nell’estate del 1988, per la prima volta, Jerry Masslo sente parlare di Villa Literno e del suo milione di quintali di pomodoro da raccogliere – scrive Jean-René Bilongo nella collettanea Articolo 1. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro sfruttato, curata da Marco Omizzolo. Non esita. Le poche migliaia di lire racimolate sono pur sempre un prezioso contributo per il sostentamento dei familiari rimasti in Africa. Nell’estate del 1989, in piena febbre preparatoria dei Mondiali italiani di calcio, Jerry Masslo fa il bis a Villa Literno, per la raccolta del pomodoro. Le condizioni di vita sono al limite dell’assurdo. Il ghetto è affollato all’inverosimile. Alcuni migranti si riparano persino nei loculi vuoti del cimitero. C’è un fermento per organizzare gli stagionali: l’associazionismo, il volontariato e la Cgil formano una rete di sostegno ai migranti. Masslo è comprimario del fermento. È un leader naturale. La sua è una voce sempre più critica a fronte dello sfruttamento strisciante. Non c’è dubbio che infastidisce chi trae vantaggio da quella sistemica schiavizzazione. Quella voce, dall’incrinatura ribelle a mo’ di Toussaint Louverture, sarà definitivamente ammutolita a colpi di rivoltella nella notte tra il 24 e il 25 agosto 1989. Una tragica vicenda che determinerà la presa d’atto della mutata vocazione italiana da patria di emigranti a fenomenologica meta di migrazioni”.

Sfruttamento, razzismo, violenza e mafie non sono fenomeni occasionali o marginali. Si tratta di fenomeni sociali e sistemici che caratterizzano parte del sistema sociale e produttivo del Paese. Sono però sempre più le persone che ogni giorno lottano contro queste degenerazioni. Articolo 1 racconta le storie e le ragioni che spingono a non abbassare più la testa ma a ribellarsi contro i padroni e i padrini di questa Italia. Dalle condizioni di lavoro dei braccianti immigrati in Italia allo sfruttamento nel settore della pesca, dei riders, dell’edilizia e del commercio, dalla lotta legale per ottenere verità e giustizia per Soumaila Sacko allo sfruttamento di nostri connazionali nella coltivazione del tabacco, dalle lotte dei braccianti italiani emigranti in Messico agli inizi del Novecento a quelle dei braccianti immigrati per il diritto al lavoro e all’ambiente condotte oggi in Italia, fino alla comprensione dello sfruttamento vigente in aree a tradizionale sviluppo economico e benessere sociale, come la Toscana, conoscere è la prima forma di emancipazione dal giogo delle mafie e del caporalato. Per non essere complici o indifferenti è necessario approfondire e partecipare alla vita degli sfruttati e alla loro piena e legittima domanda di giustizia e libertà.

Con testi di:
Marco Benati, Jean René Bilongo, William Chiaromonte, Beppe De Sario, Emilio Drudi, Sara Manisera, Angelo Mastrandrea, Federico Oliveri, Marco Omizzolo, Sara Pirandello, Arturo Salerni, Pina Sodano

Il libro:
Titolo: Articolo 1
A cura di: Marco Omizzolo. Con testi di: Marco Benati, Jean René Bilongo, William Chiaromonte, Beppe De Sario, Emilio Drudi, Sara Manisera, Angelo Mastrandrea, Federico Oliveri, Marco Omizzolo, Sara Pirandello, Arturo Salerni, Pina Sodano.
(€ 12,00 – pag. 96)


Il curatore
Marco Omizzolo
, presidente di Tempi Moderni, sociologo Eurispes, docente di Sociopolitologia delle migrazioni all’università La Sapienza di Roma, lavora da anni sui temi dello sfruttamento del lavoro, della tratta internazionale, del caporalato e delle schiavitù contemporanee. Mediante osservazione partecipata ha vissuto per 18 mesi nella comunità indiana dell’Agro Pontino. Ha inoltre lavorato come bracciante infiltrato per tre mesi in diverse aziende agricole sotto caporale indiano e padrone italiano. Ha continuato i suoi studi in India seguendo per tre mesi un trafficante indiano di esseri umani. Ha organizzato, insieme alla Cgil, a Latina, il 18 aprile 2016, il più importante sciopero italiano di braccianti immigrati. A ottobre del 2019 e a settembre del 2020 ha replicato lo sciopero con quasi duemila braccianti indiani. Nel 2019 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Cavaliere della Repubblica per meriti di ricerca contro lo sfruttamento lavorativo e le schiavitù. Da diversi anni vive sotto tutela da parte delle forze dell’ordine per le minacce subite. Per Infinito edizioni, è direttore editoriale della collana “Tempi Moderni “.

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