“Articolo 1. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro sfruttato”, presentazione a Firenze il 10 maggio 2023

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05 maggio 2023

“Il “distretto della moda” pratese costituisce il paradigma, in continua evoluzione, di questi fenomeni di sfruttamento, segnati anche dalla carenza dei dispositivi anti-infortunistici – scrive il prof. Federico Oliveri nel suo testo contenuto nel libro collettivo dal titolo Articolo 1. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro sfruttato, curato da Marco Omizzolo. Nonostante i relativi successi del Piano Lavoro Sicuro promosso dalla Regione Toscana dopo il rogo del 2013, in molte realtà il lavoro si svolge ancora in locali privi delle minime condizioni di sicurezza e di igiene, in particolare per l’assenza di adeguate vie di circolazione interna ed esterna e di vie di esodo funzionanti, in grado di evitare rischi in condizioni di pericolo, anche tenuto conto dell’infiammabilità dei tessuti che vi vengono lavorati. I lavoratori, tradizionalmente cinesi ma più recentemente anche di altre nazionalità, spesso provenienti dal sistema dell’accoglienza, sono costretti a lavorare in spazi ridotti per la presenza delle macchine. Gli stessi locali produttivi ospitano i bagni, un refettorio privo delle condizioni igieniche minime, dormitori insicuri, insalubri e sovraffollati. Gli incidenti sul lavoro non vengono quasi mai denunciati. Chi protesta o si ribella viene licenziato e in alcuni casi inserito in una vera e propria “lista nera”: la sua identità viene inviata alle altre imprese del distretto, cosi da impedirne la riassunzione”.

Sfruttamento, razzismo, violenza e mafie non sono fenomeni occasionali o marginali. Si tratta di fenomeni sociali e sistemici che caratterizzano parte del sistema sociale e produttivo del Paese. Sono però sempre più le persone che ogni giorno lottano contro queste degenerazioni. Articolo 1 racconta le storie e le ragioni che spingono a non abbassare più la testa ma a ribellarsi contro i padroni e i padrini di questa Italia. Dalle condizioni di lavoro dei braccianti immigrati in Italia allo sfruttamento nel settore della pesca, dei riders, dell’edilizia e del commercio, dalla lotta legale per ottenere verità e giustizia per Soumaila Sacko allo sfruttamento di nostri connazionali nella coltivazione del tabacco, dalle lotte dei braccianti italiani emigranti in Messico agli inizi del Novecento a quelle dei braccianti immigrati per il diritto al lavoro e all’ambiente condotte oggi in Italia, fino alla comprensione dello sfruttamento vigente in aree a tradizionale sviluppo economico e benessere sociale, come la Toscana, conoscere è la prima forma di emancipazione dal giogo delle mafie e del caporalato. Per non essere complici o indifferenti è necessario approfondire e partecipare alla vita degli sfruttati e alla loro piena e legittima domanda di giustizia e libertà.

Segnaliamo l’incontro di presentazione del libro organizzato mercoledì 10 maggio a FIRENZE, presso la libreria Campus, via delle Pandette 14, ore 18,00. Fabio Berti, William Chiaromonte e Luciano Silvestri dialogano con Marco Omizzolo. Coordina Maria Luisa Vallauri.

Il libro:

Titolo: Articolo 1

A cura di: Marco Omizzolo. Con testi di: Marco Benati, Jean René Bilongo, William Chiaromonte, Beppe De Sario, Emilio Drudi, Sara Manisera, Angelo Mastrandrea, Federico Oliveri, Marco Omizzolo, Sara Pirandello, Arturo Salerni, Pina Sodano.

(€ 12,00 – pag. 96)

Il curatore

Marco Omizzolo, presidente di Tempi Moderni, sociologo Eurispes, docente di Sociopolitologia delle migrazioni all’università La Sapienza di Roma, lavora da anni sui temi dello sfruttamento del lavoro, della tratta internazionale, del caporalato e delle schiavitù contemporanee. Mediante osservazione partecipata ha vissuto per 18 mesi nella comunità indiana dell’Agro Pontino. Ha inoltre lavorato come bracciante infiltrato per tre mesi in diverse aziende agricole sotto caporale indiano e padrone italiano. Ha continuato i suoi studi in India seguendo per tre mesi un trafficante indiano di esseri umani. Ha organizzato, insieme alla Cgil, a Latina, il 18 aprile 2016, il più importante sciopero italiano di braccianti immigrati. A ottobre del 2019 e a settembre del 2020 ha replicato lo sciopero con quasi duemila braccianti indiani. Nel 2019 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Cavaliere della Repubblica per meriti di ricerca contro lo sfruttamento lavorativo e le schiavitù. Da diversi anni vive sotto tutela da parte delle forze dell’ordine per le minacce subite. Per Infinito edizioni, è direttore editoriale della collana “Tempi Moderni”.


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