La Quinta Mafia

16€

Non disponibile
Marco Omizzolo

158 pagine

2021
Radici Future

“... La ricostruzione esordisce con i primi anni Ottanta e termina con il 1994, ovvero con una fase in cui il processo di insediamento può considerarsi concluso. In quel decennio, tra accordi e guerre di mafia, emerge con chiarezza la centralità della dimensione politica e logistica che, partendo dal grande mercato ortofrutticolo di Fondi, ha permesso di sviluppare alti volumi di traffico anche di “generi” assai diversi da quelli agroalimentari. Emergono poi le prime risposte sul fronte della legalità che, pur assestando importanti colpi alle organizzazioni criminali, a lungo hanno dovuto “inseguirne” gli sviluppi...”.

Sono queste le parole del Procuratore Cafiero De Raho, capo della Procura nazionale Antimafia, che aprono la riedizione aggiornata del libro “La Quinta Mafia”, edito da RadiciFuture, anno 2021. Un affresco che chiarisce la genesi e l'evoluzione delle mafie in provincia di Latina, contro le retoriche diffuse di chi sostiene che esse sarebbero residuali o espressione solo di alcune “mele marce”.

La lunga sequela di fatti criminosi, di attentati e di affari condotti da tutte le maggiori mafie del Paese, serve per chiarire che in provincia di Latina le mafie non sono presenti solo da pochi anni e non sono riconducibili alla sola attività mafiosa di alcuni criminali o dei soli clan Ciarelli o Di Silvio. La presenza mafiosa pontina ha una storicità e si esprime mediante un network che ha imprigionato parte dello sviluppo del territorio. Di esempi il libro ne riporta a centinaia. Tra questi il business dei rifiuti, quello del cemento con lottizzazioni e interventi urbanistici in deroga o abusivi che hanno tentato di deturpare aree di grande pregio ambientale e storico, le agromafie e il caporalato, lo spaccio di droghe, il riciclaggio, la compravendita di voti fino ad arrivare ad ambiti più sofisticati come quello creditizio.

Insieme al contributo di De Raho, la Quinta Mafia di Omizzolo ospita anche la postfazione di Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes, che afferma: “Le “nuove” mafie hanno in comune una dinamica di importazione di routine criminali dalle aree occupate da quelle tradizionali che, oltre a farsi la guerra, manifestano spesso la ricerca accordi trasversali finalizzati a co-gestire i relativi territori, contando su di alleanze locali con potentati che nascono “per contiguità” con il loro insediamento. Mafia, camorra e ’ndrangheta “a casa loro” quasi mai accettano intromissioni, ma nei nuovi territori sono invece disponibili alla cooperazione”.

Insomma la politica che fa accordi con la mafia fa a pezzi la propria dignità e ipoteca il futuro del territorio che amministra. Valeva negli anni Ottanta, come il libro ricorda e da cui è importante partire per comprendere l'evoluzione di questo fenomeno, e vale ancora oggi, nonostante gli sforzi di parte del mondo politico, imprenditoriale e soprattutto della Procura e delle Forze dell'ordine locali.

Per chi fosse interessato all'acquisto può scrivere a: tempimoderniaps@gmail.com