Interpellanza urgente dell'On. Cenni sul caso dell’allevatrice Assunta Valente nel Frusinate. La mafia dei pascoli a Frosinone?

PhD in sociologia, presidente della coop. In Migrazione e di Tempi Moderni a.p.s.. Si occupa di studi e ricerche sui servizi sociali, sulle migrazioni e sulla criminalità organizzata.
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08 marzo 2022

“Si, fare la pastora è anche un lavoro da donna. Sono molte a svolgere e questo lavoro, e lo fanno bene”.

Proprio l’8 marzo l'On. Susanna Cenni, vice presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ha depositato una interpellanza urgente alla Ministra degli Interni e al Ministro per le politiche agricole, sul caso di Assunta Valente, allevatrice di Vallerotonda, nel Frusinate, che da due anni subisce pesanti minacce e danni alla propria azienda, con distruzioni, uccisioni dei suoi animali, tagli alle gomme dei mezzi agricoli, avvertimenti di stile mafioso, tutte attività finalizzate a farle abbandonare l’attività e il terreno per il quale ha un regolare contratto di affitto. Un caso che richiama episodi già noti ad investigatori e associazioni che si occupano di mafie e che richiama la c.d. “mafia dei pascoli”, espressione di un sistema agromafioso che compromette, con metodi violenti vari, il diritto, l'impresa e l'ambiente.

“Non è la prima azienda minacciata – afferma l'On. Cenni - e sulla circostanza aleggia, secondo alcuni servizi giornalistici, l’ombra inquietante della mafia dei pascoli. Non sta a me dire se questo corrisponde al vero, ma è chiaro che attorno a lei sono in atto intense attività di intimidazione, isolamento e denigrazione anche perché donna”.

Prosegue l'On. Cenni: “Assunta Valente è una imprenditrice che ama il suo lavoro ed il suo territorio. Assunta fa bene il suo lavoro, ha ricevuto riconoscimenti importanti ed è tra le protagoniste del Docufilm “In questo mondo” sulle donne pastore del nostro Paese realizzato da Anna Kauber e pluripremiato. Assunta non deve essere lasciata sola a combattere questa battaglia, e non lo sarà”.

Per queste ragioni, conclude: “Con l’interpellanza abbiamo voluto chiedere al Governo un impegno in termini di vigilanza, ed una vicinanza, a lei e alle tante altre donne che svolgono lavori complicati, duri, spesso in luoghi in cui non è affatto semplice lavorare. L’interpellanza è stata sottoscritta da moltissime colleghe del Pd a partire dalla Presidente del Gruppo Pd Debora Serracchiani, la portavoce nazionale delle Democratiche, Cecilia d’Elia, la capogruppo Pd in Commissione Agricoltura Antonella Incerti. Ad Assunta hanno detto che svolge un lavoro non adatto “alle donne”. Noi invece pensiamo che ogni lavoro sia adatto agli uomini e alle donne, e che il diritto a svolgerlo vada tutelato, così come andava tutelata Agitu Gudeta. Ed è anche ricordando Agitu che oggi vogliamo che Assunta non sia sola”.

Per non voltare lo sguardo altrove, tenendoci invece vigili e attenti, anche in questo drammatico periodo di guerra, su ciò che accade nei territori, Tempi Moderni manifesta tutta la sua solidarietà e vicinanza ad Assunta Valente e conferma l'impegno a tenere alta l'attenzione su questa vicenda e su molte altre che sembrano confermare la presenza di una strategia insediativa ed espansiva delle mafie nel Lazio e in particolare nell'area del Frusinate e Pontina.

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