Ragazzo indiano chiede al datore di lavoro le retribuzioni mancate per il fratello e viene picchiato e mandato in ospedale. Ancora sfruttamento e violenza nelle campagne pontine.

PhD in sociologia, presidente della coop. In Migrazione e di Tempi Moderni a.p.s.. Si occupa di studi e ricerche sui servizi sociali, sulle migrazioni e sulla criminalità organizzata.
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31 marzo 2022

“Ho solo chiesto al padrone il denaro per i mesi di lavoro svolto da mio fratello e mi ha picchiato sul viso con un pezzo di metallo mandandomi in ospedale”. Sono queste le prime parole di un ragazzo indiano che si era recato dal datore di lavoro in cui il fratello aveva lavorato per numerosi mesi ricevendo retribuzioni mai conformi a quelle previste dal relativo contratto. La reazione del datore di lavoro, la cui impresa agricola risiede nel Comune di Pontinia, in provincia di Latina, è stata violenta al punto da colpire il ragazzo indiano con un attrezzo di metallo, rompendogli il viso, come testimoniato dal referto del medico dell'ospedale di Terracina a cui si è rivolto dopo aver chiamato i Carabinieri della stazione di Sabaudia.

Il ragazzo aggredito si era rivolto al datore di lavoro perché il fratello si trovava in India per sottoporsi ad un importante intervento chirurgico al cuore ed essendo la sanità in quel paese privata, il relativo denaro che il "padrone italiano" gli doveva risultava indispensabile per sottoporsi alla delicata operazione chirurgica.
Si tratta dell'ennesimo episodio di violenza, ormai espressione di un sistema diffuso a livello nazionale, che vede alcuni imprenditori reagire alla legittima richiesta di legalità e giusta retribuzione da parte di donne e uomini, italiani e immigrati, impiegati nelle relative aziende.

Nel caso specifico, l'azienda agricola è impegnata nella produzione lattiero-casearia ed è rappresentativa di un settore tra i più prestigiosi e rappresentativi del territorio. Anche per questo, per evitare generalizzazioni e nel contempo sostenere attività produttive di qualità, è necessario quanto prima fare luce sul fenomeno, applicare le leggi vigenti e tutelare i lavoratori sfruttati e picchiati, di ogni nazionalità, perché sia noto a tutti che questo genere di azioni criminali non hanno possibilità di successo o di impunità.

Nel caso di avvio di un processo giudiziario Tempi Moderni si costituirà parte civile acconto al lavoratore indiano picchiato e al fratello.

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