Sicurezza lavoro: giudice Giordano, istituire procura distrettuale e nazionale

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14 ottobre 2024

"Ogni giorno il lavoro in Italia non solo uccide almeno tre persone, ma ferisce circa 2.000 lavoratori, cioè 2.000 famiglie, coniugi, figli. La vita di migliaia di persone è stravolta. Dalle istituzioni non c'è nessuna forma di vera assistenza umana, morale, psicologica per tutte le vittime. Qualsiasi infortunio ferisce tutta la famiglia e la comunità". Così Bruno Giordano, magistrato presso la Corte di cassazione, già capo dell'Ispettorato nazionale del lavoro, a Radio1 Rai, inviato speciale di Carmen Santoro in occasione della Giornata nazionale per le vittime del lavoro. "Ci vuole coraggio per radiografare le cause degli infortuni, cause economiche, politiche, istituzionali degli infortuni, per guardare in faccia questa tragedia. Dalla Thyssen Krupp a oggi ci sono stati oltre 20mila morti sul lavoro e 10 milioni di feriti. Numeri che rappresentano la più grande tragedia civile italiana. Non basta parlare di numeri di ispezioni, ci vuole qualità ed efficienza dei controlli e delle indagini, con l'istituzione di una procura distrettuale e nazionale sul lavoro".Anche nella giornata per le vittime del lavoro si muore. Ad Altavilla vicentina muore un operaio di 25 anni, a Brescia rimangono feriti due operai, tra cui gravemente un ragazzo di 19 anni, che non muove braccia e gambe dopo essere caduto da un ponteggio all'interno del termovalorizzatore dell'A2A. Solo in Lombardia fino al 31 agosto i morti sul lavoro sono stati 121, uno ogni due giorni, a Milano 30, a Brescia 24, a Bergamo 15, a Pavia 13 (quasi triplicati rispetto allo stesso periodo del 2023), a Lecco sono triplicati, a Monza più che raddoppiati (da 4 a 9). In aumento anche le denunce di infortunio: 71.534 in Lombardia nei primi 8 mesi dell'anno, contro le 71.314 del 2023. Oltre a Milano, 23.798 denunce nel 2024, spicca Brescia con ben 10.049, circa 42 al giorno. "Mi chiedo se la risposta a questo bollettino di crimini di pace sia la patente a punti, in cui un operaio morto vale venti punti e si continua a morire", aggiunge Giordano.

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